Il valore del feedback

Le persone fanno commenti. Qualche volta li chiamiamo giudizi. Qualche altra volta opinioni. A seconda di come ci toccano.

 

Nell’era dei social poi, ci si scatena e chi più chi meno, facciamo sentire la nostra voce. Fa parte dell’interazione umana e, quando fatta con una certa intenzione e con i giusti modi, porta arricchimento e valore.

 

C’è anche chi parla e fa commenti senza conoscere l’effetto che le parole generano e senza una vera intenzione. Così si perde una bella fetta di torta e magari fa anche danni.

 

C’è poi chi vuole evitare commenti e giudizi oppure non gli interessa e quindi si astiene e sta in silenzio.

 

Infine ci sono gli altri, quelli che questi commenti li ricevono.

E, sia che siano buoni, sia che siano meno piacevoli, il loro modo di prenderli varierà per ciascuno.

 

Cosa cambia se invece che commenti o silenzio, li chiamiamo feedback?

 

Il feedback, nella sua accezione di “nutrimento di ritorno”, allinea chi dà e chi riceve ad un unico approccio.

Implica dare con lo scopo di arricchire e ampliare la visione e ricevere per imparare di più o anche niente, ma non certo imparare di meno.

 

Parlo di me, parlo di te. Tutti facciamo entrambe le cose. A volte meglio, a volte peggio. La cosa interessante è che quando combiniamo pasticci è dura e occorre recuperare, ma possiamo imparare qualcosa, quando funziona ci sentiamo bene.

 

Comunque vada, con questo atteggiamento è un successo!

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