“Perché vendere scarpe era diverso? Perché, mi resi conto, non era vendere.
Io credevo nella corsa. Ero convinto che se tutti fossero usciti a correre un po’ ogni giorno, il mondo sarebbe stato un posto migliore e credevo che quelle scarpe fossero le migliori per correrci. La gente, sentendo la mia convinzione, ne voleva un po’ per sé”…
”Volevo rimanere costantemente concentrato sull’unico compito che davvero contava. Se la mia vita doveva essere tutta lavoro e niente gioco, volevo che il mio lavoro fosse gioco”
L’autografia del fondatore della Nike. “Un libro di memorie ricco di colpi di scena, umile, sincero, divertente”.
Per chi lo leggerà… buona lettura!!!