Quante volte ci capita di sentirci come criceti in una ruota! Eppure le cose sembrano andare bene!
Quello che può trarre in inganno noi architetti e interior designer è la nostra disattenzione al modo in cui ce la raccontiamo. “Sembrano andare bene” è, infatti, diverso da “vanno bene” e fa una grande differenza. Abbiamo la percezione di fare bene, quando nella realtà, però, qualche cosa non torna. Non sappiamo cosa. Siamo convinti che il nostro modo di progettare sia l’unica attività che dobbiamo fare con qualità per migliorare i nostri risultati. Allora ci diamo da fare, ci aggiorniamo sui materiali, sulle nuove tecnologie, leggiamo pubblicazioni, andiamo alle fiere, ci facciamo ispirare dai maestri. E diventiamo bravi. Talvolta anche i più bravi e unici nella nostra proposta. I risultati che otteniamo, però, non sono, spesso, quelli che ci aspettiamo. Se proviamo ad andare a vedere che cosa accade, mettendo un pochino fuori la testa, se esploriamo che cosa c’è al di là di questo, se c’è, possiamo scoprire che i nostri obiettivi, quando li abbiamo, non sono poi così precisi. Oppure che il focus su cui ci concentriamo è molto stretto, forse troppo, per andare proprio là dove vogliamo arrivare. O che, magari, ci stiamo concentrando troppo sul nostro progetto e perdiamo di vista quello che ci serve perché il nostro lavoro di studio abbia successo. Immaginiamo di spostare il focus alla struttura stessa del nostro business, per intero. Che cosa succede? Possiamo scoprire che, all’interno del nostro studio, pur essendo sullo stesso treno, non tutti stiamo andando nella stessa direzione e alla stessa velocità. Magari ci rendiamo conto che alcuni di noi pensano di essere su un treno, altri invece sopra un cavallo, altri su una nave da crociera, altri ancora sopra una macchina da corsa. La velocità a cui andiamo e i paesaggi che vediamo sono quindi gli stessi? E se già noi viviamo un viaggio differente, il cliente che salirà sul nostro mezzo, che cosa mai sarà portato a vedere? Avrà confusione o avrà chiarezza? Si fiderà o avrà, invece, bisogno di conferme? Porci queste domande ci mostra improvvisamente uno scenario più ampio. Le nostre idee trovano una direzione e il criceto comincia a rallentare la sua corsa. Quando abbiamo confusione, quando gli obiettivi si sovrappongono offuscandoci la visione, ecco alcune cose che possiamo fare e che ci aiutano a muoverci nella giusta direzione:
– Decidere di fermarci per riflettere, riordinare le idee e per riorganizzarci, iniziando con il farci delle buone domande
- Elencare gli obiettivi che con le nostre persone possiamo e vogliamo raggiungere
-Sceglierne due, massimo tre, sui quali concentrarci e che ci faranno arrivare prima a destinazione.
Ricordiamoci che, come dice Franklin D. Roosevelt, “C𝑖 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑚𝑜𝑙𝑡𝑖 𝑚𝑜𝑑𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑎𝑛𝑑𝑎𝑟𝑒 𝑎𝑣𝑎𝑛𝑡𝑖, 𝑚𝑎 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑢𝑛 𝑚𝑜𝑑𝑜 𝑑𝑖 𝑠𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑓𝑒𝑟𝑚𝑖”
