Impagabile l’emozione che si prova quando si vedono realizzate le prime idee immaginate e proiettate inizialmente sulla carta. Oggi, in cantiere, osservavo il pittore muovere il suo braccio. Aveva la delicatezza di chi sta facendo qualche cosa che lo gratifica e gli piace. Mentre stendeva il colore, percepivo la stessa passione che stavo vivendo anch’io finché la stanza prendeva la sua forma. Mi è scappato uno “wow” quando l’elettricista, che era nell’altro locale, mi ha chiamata dopo aver completato il montaggio delle lampade. E la giornata fuori piovosa e grigia, ha cambiato colore. Un’altra conferma che quando ciascuno fa bene la propria parte, con passione e cuore, con il focus all’obiettivo comune, anche l’umore e il benessere proprio e di chi è con noi, ne beneficia. Che, questo clima di rispetto reciproco, rende facile e possibile chiedere straordinari, flessibilità, varianti non previste, comprensione. Quanto valore ha poter contare su una squadra orientata a questo? Ne parlavo proprio ieri e riporto l’aforisma di Churchill a cui è stato dedicato, in aula, diverso tempo: “l’atteggiamento è una piccola cosa che fa una grande differenza”